Dipendenza da gioco d'azzardo: approfondimenti dalla neuroscienza e dal neuroimaging

Sebbene la maggior parte delle persone consideri il gioco d’azzardo come un’attività ricreativa, alcuni individui perdono il controllo sul proprio comportamento e entrano in una spirale di gioco compulsivo che porta a conseguenze drammatiche. Nella sua forma più grave, il gioco d’azzardo patologico è considerato una dipendenza comportamentale che condivide molte somiglianze con la dipendenza da sostanze. Negli ultimi dieci anni sono state indagate diverse ipotesi neurobiologiche, basate principalmente su tecniche di neuroimaging. Analogamente alla dipendenza da sostanze, numerose osservazioni indicano un ruolo centrale della dopamina nel gioco d’azzardo patologico. Tuttavia, il meccanismo sottostante sembra essere in parte diverso ed è ancora poco compreso. Studi neuropsicologici hanno evidenziato deficit nel processo decisionale e nell’inibizione comportamentale nei giocatori patologici, probabilmente riflettendo una disfunzione del lobo frontale. Infine, studi di risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno rivelato una reattività anomala all’interno del sistema di ricompensa del cervello, inclusi il nucleo striato e la corteccia prefrontale ventromediale. Queste regioni sono sovra-attivate dai segnali legati al gioco d’azzardo e sotto-attivate dai guadagni monetari. Tuttavia, la scarsità e l’eterogeneità degli studi di neuroimaging attualmente ostacolano lo sviluppo di un modello neurobiologico coerente del gioco d’azzardo patologico. Saranno necessarie ulteriori repliche dei risultati e una diversificazione degli approcci nei prossimi anni per rafforzare il nostro modello attuale.